Models Since 1903

I Modelli della Famiglia

Le Harley Davidson vengono generate con una produzione classificata in famiglia di prodotti. Ogni prodotto per identificazione della famiglia di appartenenza viene acquisito con una sigla iniziale a seguire da sigle per i componenti ed accessori che lo compongono. Per esempio la sigla FLH stabilisce un prodotto attribuito alla famiglia delle touring, mentre le lettere che ne seguono sono attribuite ai componenti ed accessori che ne appartengono al singolo prodotto.

Dal 1903 al 2019

sportster 72
Sporster
street glide special 14
Touring
2008 softail cross bone
Softail
1996 dyna wide glide
Dyna
2009 Vrod muscle
V-rod
Street 750
Street
2011 Electra Glide Ultra Classic CVO
CVO
2017 Tri Glide Ultra
Trike

Ad essa va aggiunta la famiglia delle CVO (Custom Vehicle Operations: modelli speciali realizzati in numero limitato, essenzialmente basati su Softail o Touring).

La denominazione dei modelli della Harley-Davidson può essere estremamente lunga, per esempio FLHTCSE e talune combinazioni non hanno significato se si utilizzano i criteri generalmente indicati. Ad ogni modo, in genere la prima lettera F sta per ‘Big Twin’, M per ‘Military’, X per ‘Sportster’, V per ‘V-Rod’. Altre iniziali sono: B per ‘Belt Drive’, C per ‘Classic’ o in qualche caso ‘Custom’, D per ‘Dyna Glide’, E per ‘Electric start’, F per ‘Fatboy’, H per ‘High compression’ (propulsore potenziato), I per ‘Fuel injection’, LR per ‘Low Rider’, P per ‘Police’ (versione per le forze di polizia), R per ‘Race’ ovvero ‘Rubber mounted’ (motore su silent block), S per ‘Sport’ ovvero ‘Springer’ (la celebre forcella sdoppiata e dotata di molle), SB per ‘Single belt final drive’ (cinghia finale di trasmissione), ST per ‘Softail’, T per ‘Touring’, WG per ‘Wide Glide’ , SE per ‘Screamin’ Eagle’, U per ‘Ultra’. In ogni caso non si tratta di regole troppo rigide. Solitamente le prime due lettere FX indicano la presenza di pedalini per i piedi, mentre FL indica la presenza di vere e proprie pedane.

La Harley Davidson Motor Co. proveniva da un successo sulle vendite ultimato verso il 1970, con l’arrivo di una crisi per le scarse vendite ed un intensa concorrenza fino al 1981. Nel 1980 la Computer Aided Design (CAD) era agli albori e disponibile solo per le ricche aziende industriali, nonostante il fatto che Harley-Davidson era già un nome riconosciuto. Nel 1977 furono messi in atto i piani per un nuovo design di propulsore, ovvero il futuro EVO. Il nuovo motore andava bene, tuttavia nel 1981 fù necessario un ulteriore sviluppo, quando la società fu acquistata dal proprietario della AMF (American Machine & Foundry Company) che rappresentava 13 investitori, uno era Willie G. Davidson, nipote di Harley-Davidson co-fondatore William A . Davidson.

Lo sviluppo del Evolution si concluse nel 1983, ma venne presentato sul mercato un anno dopo con cinque nuovi modelli perfettamente funzionanti. Potremmo concludere che il propulsore Evolution ha avuto un incubazione di circa 7 anni, a differenza di una normale progettazione dell’epoca che impiegava 2 anni dalla concorrenza. Tuttavia, il motore Evolution non era tutto nuovo. Infatti, il motore aveva un V-twin di 45 gradi e sulla base del precedente e ormai classico ‘Shovelhead‘, che ha visto la luce la linea di produzione nel 1966.

Ma dove il motore vecchio aveva una estremità superiore tutto in ferro, l’ Evolution si presentava con il gruppo termico (teste e cilindri) in lega inferiore ed alluminio. Ovviamente i cilindri in ghisa con canne di ferro per i fori, ma il maggiore utilizzo di materiali non ferrosi rese una temperatura di esercizio più ottimale. Come un miglior conduttore di calore in alluminio si riducevano i problemi di accumulo di calore, che nei precedenti propulsori l’utilizzo di materiale ferroso causava l’usura precoce delle guarnizioni e bulloni dei cilindri del motore. Ovviamente, l’ottimizzazione della temperatura di esercizio veniva condivisa da un insieme di modifiche e miglioramenti nelle finiture dei pezzi lavorati. E’ stata inserita una biella più forte, il sistema di lubrificazione ed accensione elettronica sono stati riprogettati. Il motore Evolution venne attrezzato con pistoni disegnati con una nuova forma ed un albero motore più leggero, a vantaggio di un sano miglioramento di coppia e potenza, +15% della coppa e il +10% di aumento di potenza rispetto al motore ‘Shovelhead‘.
Il nuovo motore Evolution concesse un vero successo nelle vendite con oltre un milione di unità, equipaggiati con il 1340 cc (TC80). E come i motori Shovelhead, Panhead, Knucklehead e Flathead prima di esso, il motore Evolution (Blockhead) si è guadagnata un posto meritato rispettato nella cronologia storica di Harley-Davidson. Il 1984 fu l’anno della Evolution. Nel 1999 fu sostituito dal TwinCam 88.